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“Inclusività: termine con cui si designano in senso generale orientamenti e strategie finalizzati a promuovere la coesistenza e la valorizzazione delle differenze attraverso una revisione critica delle categorie convenzionali che regolano l’accesso a diritti e opportunità, contrastando le discriminazioni e l’intolleranza prodotte da giudizi, pregiudizi, razzismi e stereotipi.”

È quanto possiamo leggere cercando il termine inclusività nel vocabolario Treccani.

Gli anni che stiamo vivendo sono caratterizzati da una forte attenzione verso le minoranze (che poi chi lo ha detto che siano le minoranze le vere “minoranze”?), verso chi ha necessità ed esigenze diverse, verso chi viene escluso a causa dei gusti e dell’orientamento sessuale.

Attenzione, inclusione e responsabilità sono quindi i 3 punti cardine della società di oggi, di quella società che non vuole più storcere il naso davanti alle diversità e a “ciò che non comprende”, ma che al contrario, vuole aprirsi e aprire le porte a tutti, indistintamente!

Un’esigenza così forte di equità che non poteva non riflettersi anche sulla comunicazione, e più in particolare, sulla pubblicità e il marketing.

Certo, tutte queste 3 cose che ti ho appena citato sono lo specchio del modo in cui viviamo, da sempre! Oggi però ti parlerò di Inclusive Marketing, o Marketing Inclusivo, il cui obiettivo è quello di rispecchiare e raccontare le diverse sfaccettature delle identità, dell’unicità che contraddistingue ognuno, di parlare della realtà non più come una dimensione univoca ma come un insieme di diverse molteplicità.

SOMMARIO

Inclusive Marketing: ecco come i grandi brand raccontano l’equità

In una società quindi sempre più attenta ai diritti di tutti, nasce l’esigenza di accogliere e raccontare – come ti dicevo poc’anzi – le diverse molteplicità che vivono la nostra società. Anche i brand sentono questo bisogno e, con uno dei mezzi più potenti che hanno a loro disposizione, la comunicazione, molti hanno deciso di superare i confini, di sforare quei pregiudizi che per troppi anni hanno caratterizzato la nostra società e di raccontare l’unicità di ognuno di noi: dal colore della pelle, alle disabilità, fino all’orientamento sessuale.

Il marketing inclusivo narra una parte della nostra comunità che spesso è stata nascosta, o semplicemente ignorata, perché non rispettava quei canoni stabiliti della maggioranza.

Oggi la diversità esplode in tutte le sue forme e in tutta la sua bellezza attraverso i brand che si fanno portavoce di un nuovo modo di vedere il mondo.

Inclusive Marketing: 5 esempi di pubblicità inclusive

Tantissimi sono i brand che negli ultimi anni hanno sposato l’inclusività e ne sono diventati pionieri, come tantissimi sono gli spot che la raccontano.

Ho deciso di fare allora una piccola selezione e di parlarti di 5 spot inclusivi che mi hanno colpito particolarmente.

Nuvenia – Viva la vulva

Uno degli spot più di impatto è sicuramente quello di Nuvenia “Viva la Vulva” del 2020. Nello spot vediamo diversi oggetti prendere la forma di una vulva, mentre cantano la sigla dello spot. Le donne, protagoniste, sono rappresentate in tutta la loro semplicità, serene, in pace con loro stesse. L’obiettivo è sicuramente quello di superare la “vergogna” delle proprie parti intime femminili, degli stereotipi della perfezione. Bisogna parlare della femminilità, celebrarla. Come dice lo spot: “È ora di celebrarti, di dirti quanto sei importante!”.

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Idealista – Ciao Papà

Lo spot, nato in occasione del Pride 2021, premiato anche ai Diversity Media Awards 2022, celebra la diversità come sogno di normalità.

Nello spot si vede un giovane che bussa alla porta del proprio ragazzo, ad aprirgli è il papà dell’altro, che raccomanda al ragazzo di stare attenti. Iconica, l’ultima scena dove il papà dice ai due giovani di “coprirsi”, frase tipica di ogni genitore, allora i ragazzi si avvolgono entrambi in una bandiera arcobaleno.

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Inclusive Marketing: altri 3 esempi di spot inclusivi

Andiamo avanti con altri 3 esempi di spot pubblicitari inclusivi.

Tommy Hilfiger – Linea Tommy Adaptive

Quattro anni fa il famoso brand di moda ha lanciato la linea “Tommy Adaptive” pensata e creata per rispondere ai bisogni dei consumatori diversamente abili. Nello spot della linea, i protagonisti, ognuno con una diversa disabilità, indossano capi della linea Adaptive e ne mostrano i benefici: chiusure magnetiche, zip “on handed” e bottoni magnetici, il tutto facile da vestire, perché ognuno può indossare ciò che vuole senza limiti e senza barriere.

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Vileda – The dancer (campagna globale)

La campagna, lanciata online nel 2022, ha come protagonista il ballerino e influencer americano Erik Cavanaugh che si esibisce in una coinvolgente e allegra esibizione ballata mentre pulisce casa, esaltando così le caratteristiche dei prodotti Vileda come lavapavimenti Vileda – Turbo, Steam XXL, 1-2 Spray Max e Revolution.  L’obiettivo è quello di rivolgersi a un pubblico giovane, puntando al coinvolgimento di questi consumatori e riprendendo il concept dello “stare bene all’interno delle mura domestiche” perché “È straordinario sentirsi a casa!”.

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Foxy – Carta igienica mega Foxy

Lo spot pubblicitario 2022 firmato Foxy, ribalta i ruoli familiari tradizionali: possiamo vedere infatti il figlio apparecchiare la tavola, la figlia fare lo spuntino, la madre tinteggiare le pareti della camera, il papà commuoversi davanti all’esibizione al piano della figlia piccola. Una rottura di schemi quindi, un nuovo modo di vedere la famiglia, più attuale, più moderna, più alla “pari”, il tutto enfatizzato dalle ultime scene dello spot.

Sul finale, infatti, Foxy pone l’accento sui propri valori aziendali: “Anche Foxy vuole farsi conoscere” entrando così in punta di piedi e con discrezione nelle case delle persone.

Tiene a precisare che i suoi prodotti:

Toccando così altri due temi, quello della sostenibilità e del cruelty free, molto discussi in quest’ultimo periodo.

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Ma perché è così importante l’Inclusive Marketing?

Secondo un sondaggio condotto da Ipsos insieme a Think with Googlele persone hanno maggiori probabilità di considerare o persino acquistare un prodotto dopo aver visto un annuncio che secondo loro rispettava la diversità o era inclusivo (relativamente alle 12 categorie discusse in questo studio). Infatti, il 64% dei partecipanti al sondaggio ha affermato di avere reagito in qualche modo dopo aver visto un annuncio che rispettava la diversità o era inclusivo. Questa percentuale è più elevata tra specifici gruppi di consumatori, tra cui latinx+ (85%), neri (79%), abitanti delle isole asiatiche/del Pacifico (79%), LGBTQ (85%), millennial (77%) e adolescenti (76%).”

Cosa significa questo? Significa che le pubblicità inclusive influenzano maggiormente il comportamento dei consumatori, questo perché considerano un prodotto “più acquistabile” se è inclusivo.

I brand oggi devono farsi pionieri dell’inclusività e dell’equità. Ma non devono farlo per apparire buoni o carini, piuttosto devono partire dai propri valori, da ciò che vogliono trasmettere, da come vogliono che risulti la loro immagine.

Creare una strategia inclusiva non è cosa da poco: bisogna infatti partire dai bisogni delle persone, creare un certo grado di empatia, definire un messaggio unico, identitario e mai banale!

Ecco perché l’inclusività è importante per il tuo brand

Quelli di cui ti ho parlato erano esempi di pubblicità di grandi brand, ma puoi declinare il concetto anche per la tua attività, grande o piccola che sia. Se anche tu stai pensando di avviare una strategia di marketing inclusiva ecco da cosa devi partire:

Ma cosa devi fare nel concreto?

Per prima cosa, scegli e studia un messaggio a cui tieni particolarmente e utilizza i tuoi strumenti per veicolarlo. Per esempio:

Occhio agli hashtag, utilizzali nel modo giusto sia su YouTube che su LinkedIn. Qui la guida per utilizzare correttamente gli hashtag.

In conclusione: quali sono i vantaggi del marketing inclusivo?

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