667.Agency Web Agency agenzia di comunicazione digitale

Brief grafica: come farti dire sì al 100% dal tuo cliente. Ecco i 5 punti fondamentali del brief perfetto.

Quando ho trovato la mia prima commissione da grafica, ero emozionatissima. Si trattava della progettazione di un logo, uno dei compiti più gratificanti per un grafico, ed io mi sono preparata con attenzione stilando un documento precisissimo da consegnare al mio cliente. Lo ricordo benissimo: era un brief completo e dettagliato che il cliente doveva compilare descrivendo con precisione chi era, cosa faceva, come gestiva la sua attività, quali erano i suoi competitors. Ho dedicato un intero giorno a impaginarlo a puntino per renderlo pulito, minimal, professionale ed elegante.

Sai com’è finita?

Non ho mai realizzato quel logo, ed ho perso quel mio primo cliente.

E sai perché?

Ho irrimediabilmente perso il mio primo cliente perché il mio brief graficamente perfetto è stato in realtà il mio primo grande errore. Ero così concentrata sull’importanza di fare bella figura come grafica, che non ho minimamente preso in considerazione il mio interlocutore. Ho messo al centro me stessa e non il cliente. Ed è un errore molto comune fra noi grafici: pensiamo molto alla forma e poco alla sostanza.

Non è colpa nostra, è la nostra formazione che ci spinge a credere che sia l’approccio giusto. Ci fanno spendere ore e ore a studiare regole compositive, template e tecniche di progettazione , ma poco o nulla ci viene detto sull’aspetto più importante di qualsiasi lavoro: il contatto con il cliente.

Il mio cliente desiderava probabilmente comunicare con me, parlarmi dei suoi valori, delle sue idee, e invece si è ritrovato con un asettico documento da compilare come un compito in classe. Ripensandoci oggi, non mi meraviglia che abbia deciso di rivolgersi altrove!

Dopo tanti errori e tanta esperienza ho imparato una cosa fondamentale: per riuscire a lavorare come grafica, ho dovuto smetterla di fare la grafica. Ho dovuto imparare prima di tutto a interfacciarmi con un cliente, a praticare ascolto attivo, per capire davvero qual è la cosa giusta da fare.

C’è una battuta che fra grafici fa sempre ridere: quella dei mille file di prove su prove da mandare ad un cliente che puntualmente ti chiede modifiche, cambiamenti, nuove versioni e così via.

A me non succede più da tanto tempo. La maggior parte delle volte i miei clienti accettano il lavoro alla prima proposta, con commenti entusiasti e soddisfatti. “Era proprio quello che volevo!” è la frase che mi sento rivolgere più spesso, e mi rende veramente felice!

Come ci riesco?

Facile: ho imparato ad ascoltare. Se dovessi fare una proporzione delle diverse fasi del mio lavoro, direi che si divide in 70% ascolto e 30% realizzazione tecnica.

Occhio! Come si fa ad ascoltare un cliente? Non basta semplicemente starlo a sentire. Devi sapere quali sono le domande giuste, e imparare a capire quali sono le risposte che ti servono. Molto spesso un cliente risponde convinto di dirti quello che pensa realmente. In realtà, con un po’ d’allenamento, capirai che alcune frasi vanno interpretate.

Ora ti spiego esattamente cosa intendo.

SOMMARIO

Ecco 5 cose da fare per un brief a prova di errore.

1. Fissa un colloquio

Aboliamo qualsiasi forma di comunicazione scritta. Documenti, mail o messaggi whatsapp vanno bene in un secondo momento, per qualche domanda veloce o per comunicare i dettagli organizzativi oppure economici. Il brief deve sempre essere fatto a voce. Che sia di persona o in videochiamata, devi avere la possibilità di guardare il tuo cliente oltre che ascoltarlo. Con l’esperienza ho imparato che se il mio cliente ha fin da subito la percezione che lo sto ascoltando, che sono interessata a quello che ha da dirmi e voglio parlare con lui, dopo sarà molto più propenso ad accettare i miei consigli professionali.

2. Fai domande precise

Se non ti prepari in anticipo, la tua prima tentazione sarà quella di partire con una domanda generica del tipo “cosa vorresti/cosa ti piace?”. Mossa sbagliata! Il novanta per cento delle volte il cliente non sa assolutamente né cosa vuole, né cosa gli piace davvero. Molto probabilmente ti dirà cose troppo vaghe, oppure ti mostrerà qualche pubblicità o logo che lo ha colpito perché li ha visti mezz’ora prima scorrendo distrattamente i suoi social, ma che la prossima volta avrà già dimenticato. Le tue domande devono essere precise, dirette e relativamente “chiuse”, ovvero devono riguardare un aspetto preciso del lavoro. La prima domanda da rivolgere in assoluto è: “qual è l’obiettivo che vuoi raggiungere con questa grafica?”

3. Non correggerlo


Spesso i clienti fanno richieste incredibili. Vogliono cuori, stelline, simboletti, sfumature, brillantini e chi più ne ha più ne metta. Questa di solito è la prova più dura per noi grafici, che invece siamo stati scrupolosamente addestrati al minimalismo. In quel momento avrai la tentazione di interrompere il colloquio, legare il cliente alla sedia e dare il via ad una masterclass sul “less is more” in stile Arancia Meccanica. Non farlo. Ti vedo, metti giù quelle corde. Non dirgli che sta sbagliando. Non metterti mai in posizione di contrasto durante il brief inziale. Ci sarà tempo per correggere il tiro, devi ricordare che questo momento è interamente dedicato al tuo cliente, quindi lascialo libero di esprimere tutto quello che pensa senza giudicare le sue idee, per quanto assurde siano.

4. Usa carta e penna

Annota tutto, anche le cose più assurde! In un secondo momento anche quelle ti daranno informazioni preziose su cosa pensa il tuo cliente, su cosa gli piace, o su cosa si aspetta. Sottolinea i passaggi in cui ti è sembrato più felice o più interessato a parlare con te. Magari butta giù uno schizzo veloce se ti descrive una forma particolare, e mostragliela subito. Lo so che adesso stai inorridendo: ti hanno insegnato che ogni schizzo o proposta si paga. La verità, però, è che se sei davvero bravo, un veloce sketch fatto al momento non ti costa nulla, anzi, ti farà guadagnare tempo: guardandolo, il cliente visualizzerà quello che vi state dicendo e saprà dirti con certezza se è quello che aveva in mente o no. Questo eviterà incomprensioni e ti permetterà di lavorare escludendo fin da subito ciò che sai già non sarà approvato

5. Metti in chiaro gli obiettivi

Dopo aver fatto parlare il cliente a suo piacimento, nell’ultima parte del brief mi soffermo sempre sul lato tecnico del lavoro. Una domanda per me fondamentale è: dove uscirà la grafica? Devi sapere con precisione da chi verrà vista e in quali circostanze, se il cliente prevede di stampare il lavoro o di usarlo solo sul web, eccetera. Queste domande devono essere estremamente specifiche, e sta a te ed alla tua competenza prevedere tutti gli scenari possibili. Queste informazioni sono ciò di cui hai bisogno per realizzare un lavoro perfetto perché, oltre a garantirti di non sbagliare, ti permettono anche di orientare il cliente: a quel punto infatti avrai una motivazione pratica per sostenere le tue scelte professionali.

Consiglio Bonus

Il Brief perfetto non è una sequenza di domande copia-incolla uguali per tutti. Fatta eccezione per le domande tecniche, la tua più grande risorsa come professionista è quella di imparare a condurre la conversazione con garbo e competenza. Da ogni risposta del tuo interlocutore nascono nuovi scenari e, di conseguenza, nuove domande.

Considera ogni incontro con un cliente come un’occasione per crescere e farti contaminare da idee che prima non ti avrebbero nemmeno sfiorato.

Lascia un commento