667.Agency Web Agency agenzia di comunicazione digitale

I contenuti brevi funzionano meglio di quelli lunghi? Oppure è proprio il contrario? Ecco alcune utili riflessioni sull’argomento che ti aiuteranno a decidere meglio la tua strategia di comunicazione.

SOMMARIO

Lunghi o brevi? Quali contenuti funzionano meglio?

Ogni tanto arriva questa domanda:

Max, è meglio scrivere un articolo lungo o breve? E come la mettiamo con la SEO Copywriting?

Ah! Maledetta SEO e maledetto SEO-Copywriting, ma non è colpa loro, per carità, la colpa è di coloro che fanno della SEO-Copywriting la scienza dei quattro soldi o, per meglio dire, delle quattro keyword messe in croce!

Tuttavia, facciamo un passo alla volta e vediamo di capire effettivamente qual è la tendenza.

Quando penso ai testi brevi, inevitabilmente penso a Twitter e di come, con i suoi 140 caratteri di allora (era il 2006) abbia rapidamente guadagnato popolarità sia tra le persone comuni che tra le aziende.

Se invece penso ai video brevi, non posso che ricordare un’app per qualcuno poco nota come Vine, un’applicazione gratuita che permetteva agli utenti di creare video e condividerli sul proprio social (Twitter, Facebook e altri). Era il 2013 e quest’app ebbe un grande successo con video non più lunghi di 6 secondi!

E vogliamo parlare di TikTok che ha avuto enorme successo con video non più lunghi di 15 secondi, anche se oggi in alcuni casi si arriva anche a 60.

D’altra parte però ci sono video su YouTube che durano ore (e non parlo di film e nemmeno di musica) che fanno grandi numeri a livello di visualizzazioni, anche se poi c’è sempre da vedere quanti iniziano a vedere e quanti arrivano fino alla fine. Spesso le visualizzazioni da sole sono fuorvianti.

Nel mio manuale Copywriting Quantistico parlo di

minima quantità efficace, insieme a “quanti di tempo”, “quanti di attenzione” e “quanti d’informazione”

D’altra parte, ecco un dato interessante:

Soglia di attenzione nel 2020.

C’è una frase, attribuita a pensatori e filosofi diversi, che dice:

"Mi spiace averti scritto una lettera così lunga, ma non ho avuto abbastanza tempo per scrivertene una più breve"

Il che mi fa pensare due cose:

  1. che “più breve” è meglio di “più lungo”
  2. che “più breve” è più difficile da fare rispetto a “più lungo”

Ed è su questo secondo aspetto che i più non riflettono abbastanza.

Con i miei copywriter dico sempre d’imparare ad asciugare, consiglio loro di tornare sui testi dopo un paio d’ore e di eliminare almeno il 30% delle parole; di solito i testi migliorano notevolmente.

Un’altra prova l’ho avuta con il mio podcast marketing che da quando ho diminuito la media della lunghezza delle puntate da quasi un’ora a quasi mezz’ora ho più che raddoppiato gli ascolti!

Podcast Marketing: raddoppio degli ascolti. "Mai dire 30 min di Marketing"

Quando penso a contenuti brevi e di valore mi viene subito in mente il TEDx con i suoi 12-15 minuti di media.

Contenuti lunghi, ma per… pigrizia!

Quello che invece noto, sopratutto nel mondo del business, è che le aziende propongono contenuti come video, ebook, whitepaper, davvero molto lunghi ma non per un senso di abbondanza di informazioni utili, ma per pigrizia mentale!

Credono, errando, che “di più” sia meglio che “di meno”, e finiscono con infarcire i loro contenuti di cose del tutto inutili, ridondanti, scritte male, autoreferenziali, poco chiare, ripetitive, devo continuare?

Quindi il mio primo consiglio è questo:

Dai un’occhiata ai tuoi contenuti più lunghi e verifica se puoi modificarli in spiegazioni incisive e brevi.

Il mantra del Copywriting Quantistico è
usa la minima quantità efficace

Un altro buon consiglio è di riutilizzare contenuti troppo lunghi per farne di nuovi più brevi e creare una continuità con il lettore.

Ad esempio un lungo ebook può diventare:

Questo contenuto sta diventando troppo lungo?

Sì, sto rischiando di farlo diventare troppo lungo, ma è davvero un problema? Se stai leggendo questa specifica riga, se sei arrivato fino a qui, qual è il motivo? La ragione è che questo testo ti sta interessando, il suo contenuto ti è davvero utile e vuoi saperne di più.

Ecco quindi che anche lungo, un contenuto ha ragione di esistere! A patto che sia fruibile, che trattenga il lettore fino alla fine così come sta facendo quest’articolo con te.

Questo ci porta all’ultimo fondamentale consiglio: misura!

Misura la qualità dei tuoi contenuti

C’è solo un modo per misurare la qualità dei tuoi contenuti: valutare questi due parametri:

  1. tempo di permanenza sul contenuto
  2. azione prodotta dopo aver fruito del contenuto

Se il tuo video dura 10 minuti, ma le persone vedono solo i primi 13 secondi, anche se il video ha totalizzato 1 milione di visualizzazioni, puoi scommetterci che più che vantarti con gli amici al bar non ci fai assolutamente nulla!

Se per leggere il tuo articolo ci vogliono 4 minuti ma dopo 20 secondi i lettori lo abbandonano, allora anche in questo caso puoi scommetterci che il contenuto non serve.

Un contenuto funziona se

  1. le persone lo fruiscono nel tempo giusto, un tempo che deve essere coerente con la sua lunghezza
  2. dopo averne fruito, compiono l’azione predisposta dal contenuto stesso (la cosiddetta call to action).

In tutti gli altri casi, il contenuto non serve. Può essere breve, può essere lungo, ma se non si verificano queste due condizioni, allora quel contenuto è solo un sasso nelle profondità del mare.

Lascia un commento