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[et_pb_column type=”4_4″][et_pb_text admin_label=”Text”]Mi verrebbe quasi da dire che nel Marketing nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Forse non sbaglierei che di pochissimo poiché tutto quello che spesso si spaccia per una grandissima novità, in realtà è solo l’evoluzione naturale di qualcosa di già preesistente.

Oggi ti racconto come è nato il termine “Content Marketing” e di come queste strategie possano aiutarti a migliorare il tuo business online.

SOMMARIO

John F. Oppendahl il “padre” del Content Marketing

Era il 1996 quando John F. Oppedahl, nel corso di una tavola rotonda per giornalisti tenutasi nell’ambito della American Society for Newspaper Editors Conference, coniò l’espressione “Content Marketing”.

Quindi ufficialmente nel 1996 viene battezzato per la prima volta il “Content Marketing”. In quella occasione, suggerì nuovi approcci per la commercializzazione di giornali e riviste.

Oppedahl riteneva che, invece di misurare il numero dei lettori, si dovesse misurare la loro soddisfazione – con l’obiettivo di trasformare i lettori insoddisfatti in lettori soddisfatti e i soddisfatti in molto soddisfatti.

Su questa affermazione di Oppendahl ti pongo una domanda: come fai a capire se un tuo articolo soddisfa le aspettative del tuo lettore? Una delle risposte più semplici e potenzialmente errate è “il numero delle letture”, mentre il dato davvero interessante è “il tempo di permanenza”. Immagina questi due scenari: un articolo con 100 letture ed un tempo medio di permanenza di 10 secondi, un altro articolo con 50 letture e un tempo medio di permanenza di 1 minuto e mezzo. Quale tra i due articoli è stato maggiormente apprezzato? È chiaro che il secondo è riuscito a trattenere il lettore per più tempo, mentre il primo è stato un flop, forse aveva un bel titolo accattivante ma il contenuto era decisamente scadente.

Per Oppendhal, un fattore che influenzava la soddisfazione del lettore era il giorno della settimana in cui avveniva la pubblicazione. E qui ti invito a riflettere: i contenuti che i lettori desideravano leggere il lunedì erano diversi da quelli che invece volevano il venerdì. Tu come stai organizzando la tua comunicazione? Stai considerando i giorni della settimana? Cosa differenzia il lunedì dal venerdì o dal mercoledì?

Pensa al tuo lavoro: cosa vorresti leggere di utile il lunedì e cosa il venerdì?

Secondo Oppendhal gli argomenti dovevano essere differenti nell’arco della settimana ed i lettori sarebbero stati disposti a pagare per soli quattro numeri lo stesso prezzo di tutte le uscite settimanali se soltanto avessero avessero avuto la possibilità di scegliere i quattro giorni che gli interessavano. Compreso? Ai lettori non interessava, in questo caso specifico, leggere una rivista con uscita giornaliera, ma erano disposti a spendere gli stessi soldi di 7 uscite per 4 numeri a patto che uscissero nei giorni da loro preferiti e con gli argomenti giusti.

Tutto ciò si basa sulla convinzione che i lettori reagiscono e seguono, ma non orientano le scelte, Oppedahl suggerì di riorganizzare il calendario editoriale di alcune uscite. Allo stesso modo dovresti pensare al tuo Piano Editoriale di pubblicazione sia degli articoli del tuo Blog che delle pubblicazioni sui Social.

Era il 1895 e qualcuno già faceva Content Marketing

Come ho detto all’inizio: nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.

Se nel 1996 è stata coniata l’espressione “Content Marketing”, nel 1895 è stato inventato il Content Marketing!

Nel 1895 la Deere & Company, fondata dall’ex fabbro John Deere, rilascia il primo numero della loro rivista stampata: “The Furrow” (trad. “Il Solco”) .

The Furrow, a differenza delle altre riviste di settore che avevano l’unico scopo di vendere prodotti, punta il suo obiettivo sul fornire istruzioni e consigli utili agli agricoltori, in modo che potessero ottenere migliori risultati rispetto a ciò che facevano prima. Colto il senso? La rivista non vende nulla, ma dà consigli utili ai suoi lettori, addetti ai lavori, che grazie ad essi ottengono risultati migliori.

Se questi lettori avessero dovuto scegliere di acquistare un prodotto per ottenere maggiore successo, secondo te almeno il primo preventivo a chi lo avrebbero chiesto? Dalla Dreere & Company naturalmente!

Questo per almeno 3 motivi:

  1. La Dreere & Company si è già dimostrata utile.
  2. Si è posizionata nella mente del lettore come esperta del settore.
  3. In ognuno di noi, chi più chi meno. c’è sempre un senso di reciprocità: tu dai una cosa a me, io la do domani a te.

Come vedi, i contenuti quando sono di qualità resistono al tempo: dal 1895 ad oggi sono passati la bellezza di 122 anni!

Per finire voglio parlarti di un’altra azienda che grazie al content marketing e ad un’idea geniale ha fatturato miliardi di dollari nel corso della sua esistenza.

Le ricette milionarie di Jell-O

Pochi anni dopo la prima uscita di The Furrow, nel 1904, la Jell-O, una nuova azienda che produceva gelatina alimentare ma che non riusciva ancora a riscuotere grande successo, ha iniziato a distribuire gratuitamente, e questa fu già una grande novità, il suo libro di ricette di cucina.

Il fatturato annuo dell’azienda era di 250.000 dollari e solo 5 anni dopo era già ad 1 MILIONE di dollari per poi passare a 2 MILIONI nel 1913!

La sua strategia è stata semplice quanto geniale: i suoi rappresentanti invece di provare a vendere la gelatina porta a porta, con tutti i problemi di una vendita a freddo, hanno iniziato a regalare il ricettario.

Le ricette proponevano “donne moderne” e cool che sfornavano deliziose prelibatezze!

Questi manicaretti erano descritti nelle loro preparazione in modo semplice e con dei disegni esemplificativi… e poi il tocco di magia! Quello che rendeva tutto più bello e più buono era la gelatina colorata alimentare di Jell-O!

Il concetto era che se davvero volevi fare la differenza e stupire i tuoi familiari o i tuoi ospiti, dovevi usare la gelatina Jell-O. Cosa successe? Semplice, che la domanda nel corso di quei 10 anni di attività esplose fino a far diventare Jell-O una delle aziende con maggiori profitti nel campo alimentare.

In sintesi: prima ti regalo qualcosa di utile, ti spiego come ottenere successo, creo il bisogno, ti propongo la soluzione: il mio prodotto!

La Jell-O è viva e vegeta ancora oggi!

Anche American Express fa Content Marketing

Finisco con quest’ultimo esempio molto interessante di Content Marketing. Nel 2008 AMEX lanciò OpenForum, la piattaforma di contenuti della American Express incentrata su finanza, marketing e soluzioni operative per piccole imprese.

La piattaforma, progettata per aiutare gli imprenditori a sviluppare il proprio business, fornisce informazioni pratiche e contenuti educativi, indicazioni e suggerimenti di esperti e di altri imprenditori (oltre 200 soggetti contribuiscono all’animazione del forum), strumenti per il collegamento e l’interazione tra gli utenti. OpenForum non presenta soltanto i contenuti generati dagli utenti, ma anche quelli di editori come Inc.com.

Leggi attentamente: attualmente AMEX riceve più richieste di nuove carte di credito da questa piattaforma che dalla rete d’imprese partner. L’American Express, ha deliberatamente scelto di non pubblicare materiale auto-promozionale preferendo fornire ai clienti i contenuti che desiderano e di cui hanno bisogno.

Il Content Marketing ha bisogno di tempo ma ti assicura risultati!

Per esperienza, avendo seguito decine di clienti su questo tema ed avendo ideato diverse strategie di Content Marketing, ti dico che essa ha necessità di tempo. Mediamente 12 mesi. Questo non vuol dire che il primo risultato lo avrai dopo 12 mesi, significa che risultati costanti e crescita interessante di Lead e vendite li inizierai ad ottenere più o meno dopo quest’arco di tempo.

Inoltre ha importanti vantaggi:

  1. Ti aiuta nel posizionamento SEO.
  2. Aumenta il numero di persone che ti trovano tramite ricerca in Google.
  3. Aumenta la tua autorevolezza (se i contenuti sono di qualità).
  4. Media il costo di acquisizione di un Contatto Qualificato (Lead).

Quanto pubblicare? Questa domanda me la fanno in molti. Non esiste una formula magica, il mio consiglio è di pubblicare un articolo alla settimana in modo da avere più o meno 50 articoli all’anno. La lunghezza media deve essere tra 700 e 1500 parole, per articoli di contenuto, e tra le 500 e le 1000 per articoli più leggeri.


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